Attraverso l’azione del perossido di idrogeno, un prodotto chimico disinfettante e biodegradabile che viene nebulizzato nell’ambiente attraverso uno speciale neublizzatore. Tramite tale tecnologia, la soluzione disinfettante viene erogata nell’ambiente con una dimensione delle particelle di 0.3-0.5 μm. Questa caratteristica testata e certificata rende possibile un’alta disinfezione oltre alla capacità di mantenere inalterati i valori di umidità degli ambienti garantendo così le condizioni ideali per mantenere una disinfezione durevole, oltre a, ove si necessiti, idonei valori in ambiti produttivi (vedasi produzione alimentare). Il metodo garantisce efficacia contro virus, batteri, funghi e spore ed è indicato per disinfettare gli impianti aeraulici, uta, split, ambienti e qualsiasi superficie, oggetto e attrezzatura presente all’interno dei locali trattati; tale metodologia si rende operativa all’interno di locali chiusi e in assenza di persone. A fine erogazione è necessario lasciare agire la speciale soluzione disinfettante per circa 20 minuti, la sua degradazione è veloce e si dissolve completamente nell’aria, non viene generato alcun deposito e residuo. La soluzione è sicura e non occorre areare i locali prima di renderli nuovamente operativi.

Si, l’apparecchiatura che esegue il trattamento è conforme alle seguenti normative: 2006/42/CE, 2004/108/CE, 2006/95/CE, CEI EN 60 335-1, EN 50081-1/2EN 50082-1/2, CEI 44-5:2006.
La tipologia di trattamento sanificante corrisponde a quanto previsto nel DL 81/2008 e relativi aggiornamenti.
La soluzione sanificante utilizzata è iscritta al registro ufficiale dei biocidi (ROESB) con n. 0003A22-FB.

Si, al termine delle operazioni di sanificazione dei locali viene rilasciata una certificazione che attesta nel dettaglio il lavoro svolto nel rispetto delle normative di riferimento. Su richiesta è possibile produrre una doppia analisi di laboratorio con tamponi delle superfici allo scopo di certificare la riduzione della carica batterica.

Il metodo garantisce efficacia contro virus, batteri, funghi e spore ed è indicato per disinfettare gli impianti aeraulici, UTA, split, ambienti e qualsiasi superficie, oggetto e attrezzatura presente all’interno dei locali trattati; tale metodologia si rende operativa all’interno di locali chiusi e in assenza di persone. A fine erogazione è necessario lasciare agire la speciale soluzione disinfettante per circa 20 minuti, la sua degradazione è veloce e si dissolve completamente nell’aria, non viene generato alcun deposito e residuo. La soluzione è sicura e non occorre areare i locali prima di renderli nuovamente operativi.
La dimensione delle particelle erogate varia da 0,3 μm a 0,5 μm, si tratta di una dimensione tale da generare una “nebbia secca” con due caratteristiche importanti: la prima è che tale dimensione microbica permette di avere un’azione antibatterica particolarmente incisiva, la seconda è che tali particelle rimangono separate mantenendo inalterati i valori di umidità dei locali, elemento importante poiché viene annullato il fastidioso “effetto bagnato” che inficia l’efficienza di un intervento di disinfezione.
Tale dimensione particellare unita alla velocità di erogazione garantiscono un’eccellente saturazione degli ambienti, andando a disinfettare i sistemi aeraulici e ogni ambiente trattato ivi incluso qualsiasi superficie, oggetto e attrezzatura presente all’interno dei locali disinfettati.

Il perossido d’idrogeno è un composto chimico con funzione di disinfettante che è stato esplicitamente consigliato dal Ministero della Salute per la prevenzione da Coronavirus negli ambienti sanitari. In letteratura diverse evidenze hanno dimostrato che i Coronavirus sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
In linea generale il trattamento di sanificazione con ozono presenta diversi svantaggi operativi, rispetto all’utilizzo del perossido di idrogeno, che non bisogna sottovalutare nel caso di interventi di sanificazione da Covid-19, soprattutto in ambienti delicati come uffici, camere d’albergo ed aziende con macchinari, questi svantaggi sono principalmente 2:

  1. Possibili danni ai materiali
    L’ozono è un gas irritante e aggressivo, che deve essere impiegato da personale specializzato. A differenza del perossido di idrogeno, l’ozono richiede macchinari in grado di erogare grosse concentrazioni di soluzione. Ogni microrganismo viene ucciso a concentrazioni diverse, motivo per cui non si può conoscere con esattezza la concentrazione da utilizzare, tranne nel caso in cui non venga eseguito un test preliminare di ricerca di carica microbica specifica. Molte aziende di sanificazione che utilizzano l’ozono spesso saltano questo passaggio e tendono direttamente a saturare l’aria con alte concentrazioni di ozono, provocando danni ai materiali e alle superfici (questo può avvenire ad esempio con il pvc o con le apparecchiature elettromedicali).
  2. Tempi di intervento più lunghi
    Il secondo aspetto negativo è la tempistica di intervento, poiché la sanificazione con ozono richiede molto più tempo della sanificazione con perossido di idrogeno. Inoltre, il decadimento del perossido è estremamente più veloce di quello dell’ozono, anche in presenza di macchine ozonizzatrici capaci di distruggere l’ozono prodotto a fine trattamento.

Si, abbiamo selezionato alcuni dispositivi certificati, prodotti da primarie case costruttrici e dall’alta efficacia. Abbiamo voluto valutarli personalmente prima di proporli ai nostri clienti, in quanto riteniamo che l’unico strumento efficace sia quello che funziona. Disponiamo di soluzioni tecniche che possono essere installate direttamente nei canali d’aria oppure posizionate all’interno degli ambienti (uffici, negozi, ecc) senza necessità di installazioni particolari.